Contesto di mercato e Guidance


Operiamo in settori in rapida evoluzione, influenzati da alcune dinamiche globali ma anche da aspetti regolamentari. 

In un contesto segnato da tendenze di lungo periodo legate alla transizione ecologica e da eventi globali, monitoriamo costantemente gli scenari di riferimento, intercettando e analizzando i fattori che possono avere rilievo per le nostre attività e strategie.

Contesto

Il 2024 si è caratterizzato per un quadro di crescente frammentazione economica e geopolitica, che ha imposto alle imprese un attento monitoraggio degli scenari e delle strategie di gestione del rischio.
Si nota tuttavia che, dopo gli ultimi anni, l’economia globale nel 2024 ha conosciuto un processo di normalizzazione, registrando in particolare un sostanziale riequilibrio nei mercati energetici.

Contesto globale

La messa a terra degli investimenti previsti dal Piano industriale 2024-2028 richiede una profonda comprensione delle evoluzioni di contesto. 

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Il “trilemma” della transizione energetica rappresenta la necessità per gli operatori di garantire la disponibilità e la qualità delle risorse, rispettando i criteri di sostenibilità.

Le nuove tecnologie influenzano la gestione degli asset, il ruolo della forza lavoro e le relazioni con i clienti. Servono quindi nuove competenze, in particolare ingegneri, tecnici e specialisti STEM.

Il contesto evidenzia anche situazioni di scarsità, sia a livello di risorse naturali primarie come l’acqua e il gas naturale, sia a livello finanziario (costo del denaro elevato) con un conseguente aumento dei costi dei fattori produttivi.

Contesto italiano: necessità di investimenti e sviluppo tecnologico

infografica investimenti e sviluppo tecnologico

Evoluzione del modello regolamentare

Siamo presenti in settori fortemente regolati. Il contesto normativo di riferimento è ampio e articolato, in funzione delle specificità dei business gestiti (idrico, energetico e ambientale).

Settore idrico
Energia
Ambiente

L’azione dell'Autorità è diretta ad assicurare la fruibilità e la diffusione dei servizi in modo omogeneo sull'intero territorio nazionale, a definire adeguati livelli di qualità dei servizi, a predisporre sistemi tariffari certi, trasparenti e basati su criteri predefiniti, a promuovere la tutela degli interessi di utenti e consumatori.

Nel 2024 è entrato in vigore il metodo tariffario idrico per il quarto periodo regolatorio, valido dal 2024-2029 (il cosiddetto MTI -4). Prevede meccanismi - applicati a partire dal 2025 - per incentivare l’efficienza dei gestori anche attraverso un maggior rilievo delle attività legate alla sostenibilità ambientale, in particolare quelle volte a contrastare l’impatto dei cambiamenti climatici in atto, tutelando la risorsa idrica, favorendo la decarbonizzazione dei consumi energetici e rendendo le infrastrutture più resilienti nelle situazioni di stress. Per quanto riguarda gli oneri finanziari e fiscali del Gestore del servizio idrico integrato, l’Autorità ha confermato un sostanziale allineamento ai valori degli altri settori regolati, definendo un valore complessivo di 6,13% (4,8% nel precedente periodo regolatorio).
Infine, per quanto riguarda le evoluzioni del mercato, intendiamo valutare e partecipare alle nuove gare indette per la concessione del Servizio Idrico Integrato dalle diverse stazioni appaltanti (Regioni, Comuni, Enti d’ambito) sul territorio nazionale.

A livello nazionale, è entrata in vigore la regolazione tariffaria ROSS della distribuzione elettrica, basata sul riconoscimento della Spesa Totale per il sesto periodo regolatorio (2024-2027). Il WACC (Weighted Average Cost of Capital) aumenta al 6%, dal 5,2% precedentemente.

Nel periodo regolatorio 2024-2027 trovano applicazione i criteri ROSS-base con riferimento alle attività di distribuzione e di misura, salvo che per il riconoscimento dei costi di capitale dei sistemi di smart metering 2G, i quali continueranno a essere riconosciuti secondo quanto disposto dal PMS2.
Il costo riconosciuto ai fini tariffari comprende:

  • la remunerazione e gli ammortamenti degli investimenti realizzati fino alla data di cut-off (anno 2023)
  • la quota fast money (opex)
  • la quota slow money (RAB), sulla quale si calcolano la remunerazione del capitale investito e gli ammortamenti
  • i costi incomprimibili riconosciuti "on top" (quali ad esempio gli oneri tributari)
  • i maggiori recuperi di efficienza conseguiti nel precedente periodo regolatorio, lasciati alle imprese distributrici nei quattro anni successivi secondo quote decrescenti
  • i recuperi di efficienza conseguiti nel nuovo periodo regolatorio.

Il contesto di mercato in tale area mostra una elevata “domanda potenziale”, per esempio per quanto riguarda lo smaltimento in discarica, la termovalorizzazione, il compostaggio, la produzione di biogas, il trattamento di fanghi e rifiuti liquidi, il riciclaggio di materiali misti e la produzione di “Materie Prime Seconde”.

Questo settore viene inoltre favorito dall’evoluzione del quadro regolatorio nazionale che prevede forme incentivanti, dal supporto normativo delle direttive europee in tema di recupero di materia e di energia, oltre che dalle indicazioni dell’Unione Europea sull’Economia Circolare ("Closing the Loop") in corso di implementazione in Italia in virtù di una legge delega che ha attribuito al Governo l’obbligo di aggiornamento della normativa ambientale adeguandola ai nuovi standard comunitari. Le indicazioni sull’Economia Circolare sono finalizzate al riciclo e al recupero di materia, che agevolano lo sviluppo di una nuova impiantistica in modo da recuperare il gap infrastrutturale, in particolare nel trattamento dei rifiuti organici.
Per gli impianti di trattamento destinati alle «operazioni di recupero o smaltimento» con riferimento a tutti i rifiuti di origine urbana, ARERA ha approvato il metodo tariffario MTR-2 per il secondo periodo regolatorio 2022-2025.

In Italia, nel 2022 è stato approvato il Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti (PNGR), strumento di indirizzo per le Regioni e le Province autonome nella pianificazione della gestione dei rifiuti, nel quale sono fissati i macro-obiettivi, le macro-azioni, i target, e le linee strategiche a cui attenersi nella elaborazione dei Piani Regionali di gestione dei rifiuti (PRGR).

Il PNGR ha un orizzonte temporale di sei anni (2022-2028) e si pone l’obiettivo di colmare il gap impiantistico, aumentare il tasso di raccolta differenziata e di riciclaggio al fine di sviluppare nuove catene di approvvigionamento di materie prime seconde dal ciclo dei rifiuti, in sostituzione di quelle tradizionali, e contribuire alla transizione energetica, partendo da una ricognizione nazionale dell’impiantistica esistente.

Segnaliamo inoltre che il settore presenta opportunità di crescita anche per via della disponibilità di nuove tecnologie (ad esempio nel compostaggio) e delle possibili integrazioni industriali con altri operatori. Infine, l’ampliamento delle potenzialità di smaltimento/recupero dei fanghi da depurazione – nell’ambito dei servizi ambientali a valore aggiunto (trattamento fanghi, compost) – potrebbe portare al completamento dell’integrazione con il business Idrico, in vista di una completa gestione in house dell’intera filiera.

Guidance 2025

 

 

Guidance 2025

Capex:
- Totali
- Al netto di contributi pubblici


~1,6 mld€
~1,2 mld €

EBITDA

+ 2%/+ 3%
vs EBITDA 2024 restated

PFN/EBITDA

3,4 / 3,5x

 

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